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“In Israele ci sono 18mila italiani, 1.000 sono nell’esercito israeliano, stanno facendo il servizio di leva”

Per adesso non abbiamo notizie di italiani vittime degli attacchi, continuiamo a monitorare la situazione con attenzione”. Lo ha detto il ministro degli affari esteri, Antonio Tajani, intervenuto a In Mezz’ora su Rai 3.

“La nostra ambasciata a Tel Aviv sta seguendo tutti i nostri cittadini che si trovano in Israele, compresi i voli in partenza. Ci sono due compagnie che volano verso l’Italia al momento, alcuni nostri connazionali sono già partiti, altri sono ancora lì”, ha concluso Tajani.

Dei 18mila italiani che vivono in Israele, “mille sono militari in questo momento, sono persone che vivono in Israele, di religione ebraica ma hanno anche il passaporto di origine”, ha spiegato Tajani.

A Milano e Roma alzate le misure di sicurezza su siti e eventi ebraici

Milano alza al massimo livello le misure di sicurezza relative a tutti i possibili obiettivi ebraici in città e provincia e su tutti gli eventi della comunità ebraica o a cui partecipano loro esponenti.

Dopo gli attacchi di Hamas a Israele, su indicazione del ministero dell’Interno, ieri a Milano si è svolta una riunione in prefettura presieduta dal prefetto Renato Saccone, con il questore Giuseppe Petronzi, i comandanti provinciali di carabinieri e Guardia di finanza, la comunità ebraica e un rappresentante del contingente di Strade sicure, per decidere di rafforzare i presidi di sicurezza in città e provincia. Una misura precauzionale che interessa potenziali obiettivi come ad esempio la Sinagoga, il Memoriale della Shoah, la scuola ebraica.