ESTEROITALIASPORT

Fiorentina in finale di Conference League

Seconda finale consecutiva in Conference League per la squadra di Italiano, che pareggia 1-1 in Belgio dopo aver vinto 3-2 all’andata. La sblocca De Cuyper su assist di Vanaken, Gonzalez e Beltran si divorano il pareggio. Viola sfortunatissimi: traverse di Kouamé e Biraghi, l’ivoriano colpisce anche un palo. Decisivo all’85’ il rigore di Beltran, procurato da Nzola. Super Terracciano su Vanaken. Il prossimo 29 maggio la Fiorentina affronterà ad Atene la vincente di Olympiacos-Aston Villa

Bruges rimontato: il rigore di Beltran manda…1-1 IN BELGIOBruges rimontato: il rigore di Beltran manda la Fiorentina in finale!Dal nostro inviato Matteo Dalla Vite08 Maggio – BRUGES (BELGIO)In trasferta i viola vanno sotto nel primo tempo col gol di Vanaken, nella ripresa traversa di Biraghi e palo di Kouamè. Nzola conquista il tiro dal dischetto che fa esultare ItalianoTempo di lettura: 3 minutiPiù forte di tre pali. Più forte di un ambiente infernale. Più solida del Bruges, degli errori, della sfortuna. La Fiorentina si prende l’Olimpo. Uno a uno e la Viola va ad Atene per la finalissima di Conference League. È la squadra di Italiano a guadagnare la seconda finale di fila, il Bruges saluta dopo un vantaggio meritato ma anche tre pali subiti e soprattutto il rigore realizzato da Beltran (e guadagnato da Nzola) che porta il conto totale dei gol sul 4-3 per i toscani fra andata e ritorno: è la legittimazione del lavoro di Vincenzo Italiano che il 29 maggio potrà prendersi la rivincita dell’atto conclusivo della scorsa annata quando la Fiorentina venne sconfitta dal West Ham a Praga.VANTAGGIO— Italiano deve rinunciare a Bonaventura: Jack va direttamente in tribuna. A destra il tecnico della Fiorentina sceglie Dodò al posto di Kayodé e per il resto schiera la formazione annunciata con Nico, Beltran e Kouamé (al posto dell’infortunato Sottil) dietro a Belotti. Il Bruges (senza Meijer e Jackers, rispettivamente laterale sinistro e portiere che ha giocato l’andata, ma anche senza Skov Olsen che s’infortuna nella rifinitura) mette in porta il Senatore Mignolet e davanti ripropone ovviamente il brasiliano-bulgaro Thiago, migliore in Gara-1 e già acquistato dal Brentford. Ci sono circa 2000 tifosi viola e l’impianto di Bruges pulsa di trentamila anime nerazzurre in fibrillazione che vogliono trasportare la propria squadra a un’altra finale dopo quella del 1978 di Coppa dei Campioni quando la squadra belga venne sconfitta dal Liverpool. L’inizio è pressione belga, asfissia quasi totale, la Fiorentina cerca di abbassare i ritmi e il primo brivido è dato da un pallone perso nella zona di mezzo da Arthur: Thiago ruba e va, niente di fatto al 5′ del primo tempo. Proprio Arthur è il più vulnerabile in un centrocampo in cui il Bruges prende palla e difficilmente la molla: la Fiorentina agisce di rimessa perché schiacciata, i primi minuti sono difficili per la squadra viola che all’andata ha vinto 3-2 con gol di Nzola nel finale. Al 20′ la situazione va in parità: De Cuyper, laterale mancino, agisce in mezzo al campo e ruba palla in maniera energica e sveglia, avanza e scambia con Thiago per portarsi in mezzo all’area, cross di Vanaken e l’interno belga manca di poco il pallone, sta di fatto che Terracciano resta di stucco. Vantaggio interno, 1-0 e tutto da rifare per la Fiorentina che fino a quel momento era riuscita a costruire un’azione-una con Mandragora (tiro alto).

Poi, la doppia reazione nella stessa azione, con Gonzalez e Beltran che vanno vicino al pari: è il 22′, Nico si fa parare la conclusione moscia da Mignolet mentre Lucas da posizione buona e solitaria spara a lato. Doppia chance buttata. Al 30′, Dodò salva su Skoras un gol praticamente fatto: Milenkovic fa scappare Thiago, palla in mezzo per il polacco che esita fino a quando arriva Dodò a pulire in angolo. Altro pericolo per Terracciano. Ma la Fiorentina ha sette anime: al 34′ l’occasione se la crea Kouamé, botta dal limite dell’area, traversa colpita e palla che ricade sul campo abbattendosi a tre centimetri dalla linea, l’orologio dell’arbitro Meler non vibra, Gonzalez ci prova in tuffo di testa ma è “out”.

L’inizio della ripresa viene stoppato subito: il direttore di gara turco deve attendere che i fumogeni si tolgano dalla visuale delle squadre, tre minuti e 12″ per riprendere e il Bruges riparte con la stessa foga del primo tempo mentre spunta il sole dopo una giornata piovosa e fredda: al 50′, Odoi sfrutta al peggio un calcio d’angolo, è solo in area ma si attorciglia su se stesso a un metro dalla porta. Poco alla volta la Fiorentina esce dal guscio: crea, guadagna angoli, va a pressare alto, costringe il Bruges a lavorare di lancio lungo mentre Biraghi (63′) mette alta una punizione dal limite. Nico chiede un rigore (nulla) mentre sia Hayen che Italiano operano cambi: il tecnico della Fiorentina infila Duncan (per un deludentissimo Arthur) e Nzola (per Belotti), il Bruges Zinckernagel per Vetlesen. Al 28′, altro legno: Nico si prende una punizione dal limite, va Biraghi ovviamente di sinistro e la traversa nega il pari della Viola. Sono 31 i legni stagionali della Fiorentina, e poi arriva anche il 32° palo, il terzo della gara: colpo di testa di Kouamé a incrociare, Mignolet è fuori da ogni intervento, palo e Bruges che spazza via.BELTRAN E LA GIOIA— Sembra una gara stregata, terribilmente in salita anche per la palla che non gira nel verso giusto: dopo il PSG in Champions, anche la Fiorentina stampa tiri su tiri sui pali. Il Bruges non ha più baldanza e fiato di prima, lo stadio pulsa tifo incessantemente ma la Fiorentina adesso – e siamo oltre la mezz’ora – comincia a creare, a crederci, a sperare davvero per evitare i supplementari. Poi, al 37′, succede quel che deve succedere: rimessa laterale, Nico Gonzalez si inventa una girata-cross, Nzola viene colpito dalla ginocchiata di Mechele: batte Beltran, 1-1, quarto gol personale in Conference e in questo momento la Fiorentina vede Atene battendo la maledizione dei rigori. C’è ancora da giocare, il Bruges schiuma rabbia e confusione, chiede anche un rigore ma il penalty decisivo è stato quello di Beltran, con Terracciano che all’ultimo minuto (dei sette di recupero) smanaccia un colpo in area di Vanaken. Fiorentina ad Atene: e questo è un altro pezzo di storia viola.