CRISI UCRAINACRONACA E ATTUALITÀDOVEESTEROITALIA

Putin: “Vogliamo costruire un nuovo mondo. Avevo proposto l’adesione alla NATO ma venne rifiutata”

Il presidente russo Vladimir Putin: “Vogliamo costruire un nuovo mondo”, perché alcuni paesi occidentali hanno mostrato “un’arroganza eccessiva”. “La Russia non ha iniziato la cosiddetta ‘guerra’ in Ucraina ma sta cercando di porvi fine”.

Vladimir Putin ha dichiarato di aver proposto in passato che la Russia entrasse nella NATO, ma che tale proposta venne respinta. Lo scrive l’agenzia di stato russa Tass, secondo la quale il presidente russo, intervenendo al club Valdai, ha anche sottolineato che “la Russia non ha iniziato la cosiddetta ‘guerra’ in Ucraina ma sta cercando di porvi fine. Una pace globale duratura si stabilirà solo quando tutti si sentiranno al sicuro e sapranno che la loro opinione è rispettata”.

La Russia – ha inoltre sottolineato il capo del Cremlino – non cerca nuovi territori e “la crisi ucraina non è un conflitto territoriale”. La missione di Mosca infatti è ben più ambiziosa e consiste nel “costruire un nuovo mondo“, perché alcuni paesi occidentali hanno mostrato “un’arroganza eccessiva” e “le attuali elite occidentali” sono “irresponsabili rispetto a quelle della Guerra Fredda”. Tuttavia, “in futuro la congiuntura in Occidente potrebbe cambiare, dopo le elezioni”. Ha infine sostenuto che “le nostre azioni nel Donbass mirano principalmente a proteggere le persone”.

Entrando nel merito del conflitto in Ucraina Putin ha dichiarato che la guerra è stata scatenata dal regime di Kiev con il sostegno diretto e attivo dell’Occidente, e che di conseguenza la cosiddetta “operazione militare speciale” – come il Cremlino chiama la guerra dal 24 febbraio 2022 – mira proprio a “cessare le operazioni belliche nella regione”. “Le nostre azioni nel Donbass mirano principalmente a proteggere le persone”, ha affermato Putin, proprio nel giorno in cui un missile russo ha colpito un supermercato a Groza uccidendo 51 persone.

Il leader russo ha aggiunto che “l’operazione militare speciale ci ricorda che i passi unilaterali, indipendentemente da chi li intraprende, inevitabilmente scateneranno delle reazioni. Come sapete, un’azione innesca una reazione“. Secondo Putin qualsiasi Paese responsabile, sovrano e indipendente che si rispetti “agirebbe in questo modo”.

Il capo del Cremlino ha detto che la Russia “ha quasi completato il suo lavoro sulle armi strategiche avanzate e ha condotto con successo l’ultimo test del missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik”. Nel suo discoro spese di Valdai il leader russo ha inoltre rivendicato un netto aumento delle spese militari: “Abbiamo aumentato gli investimenti per la difesa; non solo per la difesa ma anche per la sicurezza. Sono cresciute di circa il doppio. Erano circa il 3% e ora sono circa il 6% del Pil”, ha detto Putin, negando che la Russia sta attraversando una crisi economica. “Allo stesso tempo, vorrei sottolineare, l’ho già detto e lo ripeto: abbiamo un surplus di bilancio di oltre 660 miliardi di rubli (6,6 miliardi di dollari) e quest’anno ci sarà un deficit in termini annuali, ma solo dell’1%”.