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La tragedia di Bovolenta, femminicio-suicidio, la figlia di Sara vivrà nell’incubo senza i genitori

Alberto Pittarello non si trova. Nonostante le ricerche dei carabineri si siano indirizzate immediatemente verso di lui. E allora quando gli investigari hanno capito che non si riusciva a trovare hanno concentrato tutta la loro preoccupazione sulla figlia 15enne della coppia. Il Gazzettino riferisce che – nonostante il sospetto che il suo furgone fosse a 8 metri di profondità nel torrente Bacchiglione – una pattuglia di carabinieri in borghese è stata mandata a presidiare la scuola frequentata dalla ragazza, un’ora prima che suonasse la campanella e lei – alle 16.30 – uscisse da scuola andando incontro all’incubo.

La ragazza è stata accompagnata a casa della zia

I carabinieri temevano che Pittarello potesse decidere di passare a prendere la figlia e la portasse con sé, forse per compiere una tragedia nella tragedia, dopo aver ammazzato Sara Buratin. Per fortuna questo però si è verificato e la quindicenne è uscita di scuola senza alcuna sorpresa. A prenderla – riferisce sempre il Gazzettino – ha trovato i parenti che, assieme ai carabinieri, l’hanno portata prima in un luogo protetto per metterla al corrente di tutto quello che era successo e poi l’hanno accompagnata a Terrassa Padovana a casa della zia, dove ha trovato anche la nonna.

Slitta recupero del furgone nel Bacchiglione: «La corrente è ancora forte»

 Sarà un«altra giornata di attesa quella di oggi nelle operazioni che mirano a recuperare dal Bacchiglione il furgone ‘Nissan’ nel quale potrebbe trovarsi il corpo di Alberto Pittarello, il 39enne che si suppone si sia suicidato dopo aver ucciso a coltellate la moglie, Sara Buratin, a Bovolenta. La situazione del fiume è ancora pericolosa: nel punto in cui il sonar ha individuato la presenza del mezzo, la corrente è ancora molto forte, e trasporta molti detriti che metterebbero a rischio la vita dei sommozzatori. Solo stamane il livello del Bacchiglione, dopo la piena dei giorni scorsi, è parso scendere leggermente. È possibile che oggi pomeriggio i pompieri effettuino qualche attività tecnica, come verificare con il sonar se il mezzo, a circa 7 metri di profondità, sia rimasto fermo nel punto dov’era stato individuato martedì sera. A livello investigativo resta prevalente l’ipotesi che l’uomo sia sia gettato nel fiume con il furgone volontariamente, dopo il femminicidio. Nella ricostruzione delle fasi del delitto, è emerso intanto che la madre della 41enne, la prima a trovare il corpo, avrebbe anche tentato di rianimare la figlia con un massaggio cardiaco, invano. Sara Buratin è stata raggiunta da quasi una ventina di coltellate mentre dava la schiena all’aggressore, due di queste mortali, alla base del collo.

Il sindaco di Bovolenta: «È stato difficile martedì sera addormentarsi»

La morte di Sara uccisa dal suo compagno Alberto ha sconvolto la comunità di Bovolenta. Sempre al Gazzettino il  primo cittadino Anna Pittarello ha confessato: «È stato difficile martedì sera addormentarsi. Il nostro territorio non era e non vuole abituarsi a queste tragedie. Ci sono persone che adesso piangono, c’è un’adolescente che in un colpo solo ha perso mamma e papà. Come istituzioni dobbiamo rimboccarci le maniche. È nostro dovere garantire un futuro il più possibile normale a questa giovane ragazza. Dovrà essere affiancata da persone che la sostengano perché superare un trauma di questa portata non è una passeggiata». Tornando alla vicenda che ha catalizzato l’attenzione di tutti il sindaco ha riferito: «Sinceramente non ero al corrente che Sara e Alberto non stessero più insieme. Difficile in questi contesti riuscire ad intervenire in maniera preventiva. Nessuno potrà mai sapere i dissapori quando erano cominciati e soprattutto il perché abbiano avuto un epilogo così devastante».