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Cristina D’Avena e il concerto per FdI: “Commenti feroci sui social. Porto musica, non ideologie”

“Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie, ma musica”. E’ una Cristina D’Avena amareggiata quella che si è raccontata oggi in un lungo post sui social, dopo essere stata criticata sul web per la sua presenza al concerto che celebra i 10 anni di  Fratelli d’Italia, oggi a Roma. “Cari amici – spiega la cantante residente a San Lazzaro -, ho letto nel pomeriggio di ieri, sul web, commenti e considerazioni feroci sulla mia partecipazione alla festa di questa sera, in Piazza del Popolo a Roma. Non credo serva spiegare come mi sia sentita; preferisco ricordare a chi mi ha giudicato, forse con un po’ troppa fretta, chi sono”.

E ne approfitta per fare il punto su tutta la sua carriera, esplosa grazie alle sigle dei cartoni animati, e che ora sta vivendo una nuova gioventù. “Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta – prosegue -. Nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili. Perché le mie canzoni non desiderano altro che portare allegria e spensieratezza a chi è cresciuto con loro e a chi le canta assieme a me. Tutti, nessuno escluso. E questo non è qualunquismo, ma libertà”. 

“Non porto ideologie, ma musica”

“Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie, ma musica – conclude -. Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera. E se posso trasformare una polemica in qualcosa di più utile, vorrei fosse – questa – un’ottima occasione per dimostrare (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che la musica unisce, include, conforta. Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l’amore universale che dovrebbe essere alla base della crescita di ogni essere umano. Canto Pollon, i Puffi, Memole, Occhi di Gatto, Mila e Shiro…. Sono inni di leggerezza e di fantasia… e di nessuna altra natura o pretesa”. E conclude: “Vi voglio bene”