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Addio a Max Julien

L’attore statunitense Max Julien, protagonista di “The Mack – Il marciapiede della violenza” (1973), classico film del genere Blaxploitation, è morto a Capodanno, giorno del suo compleanno, allo Sherman Oaks Hospital, nel distretto di Los Angeles, all’età di 89 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato a “The Hollywood Reporter” da Arabella Chavers, moglie trentenne dell’attore. Le cause del decesso non sono state rese note.

Max Julien fu uno dei simboli della Blaxploitation, il movimento nato nei primi anni ’70 e che segnò l’importanza degli afroamericani nel cinema americano. In “The Mack” Julien interpretava Goldie, un ex detenuto che uscito di prigione cinque anni dopo una retata seguita a una sparatoria in cui era coinvolto, decide di passare dallo spaccio di droga al giro di prostituzione reinventandosi magnaccia di successo grazie all’aiuto del suo fedele amico Slim (Richard Pryor). Il film diretto da Michael Campus è stato elogiato come un pezzo forte della Blaxploitation anche Quentin Tarantino. “Anche includendo i suoi difetti, ‘The Mack’ è il miglior e più memorabile film poliziesco di tutto il genere Blaxploitation”, ha detto il regista.

Nato a Washington il 1 gennaio 1933, Max Julien iniziò la carriera come attore teatrale, esibendosi in spettacoli di off-Broadway. Al cinema ha esordito nel 1966 con “The Black Klansman” a cui sono seguite pellicole come “Violence Story”, “Psych-out: Il velo sul ventre”, “Tradimento” e “Violence Story”, “L’impossibilità di essere normale”. Julien ha anche co-scritto e co-prodotto un altro iconico Blaxploitation come “Cleopatra Jones – Licenzia di uccidere” (1973) e “Operazione casinò d’oro” (1975). Ha fatto anche apparizioni televisive in serie come “Reporter alla ribalta”, “In nome della giustizia” e “Mod Squad, i ragazzi di Greer”. In seguito è tornato spesso a recitare in teatro

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