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Scottojonno presenta “Storie da Bere” – Cultura, Mixology e Alta Cucina a Napoli

“Storie da Bere” si propone come un viaggio narrativo, dove ogni serata celebra una “storia” legata all’arte, alla storia di Napoli, a leggende o tradizioni culinarie. Attraverso interventi di esperti, performance artistiche e, naturalmente, un’offerta di drink e food pensata per l’occasione, l’obiettivo è offrire al pubblico un’esperienza coinvolgente che unisca cultura e convivialità.

Dopo il successo del primo appuntamento di ottobre, dedicato alle “Storie nascoste della Galleria”, la kermesse proseguirà con un nuovo entusiasmante evento che si svolgerà il 27 novembre: “Le leggende nere di Napoli”. Un affascinante viaggio nelle leggende più misteriose, tra fantasmi e storie oscure che avvolgono la città di Napoli. Un’occasione imperdibile per esplorare il lato più enigmatico della città, accompagnati da un’offerta gastronomica e di drink studiata per l’occasione.

Scottojonno, insomma, si conferma come un punto di riferimento per chi desidera vivere Napoli in un modo nuovo e coinvolgente, dove ogni sapore, ogni sorso e ogni storia contribuiscono a creare un’esperienza indimenticabile, in linea con la visione di un locale che sia al contempo moderno e profondamente radicato nella tradizione partenopea.

Il nuovo menù dello Chef Marco Ambrosino: un viaggio nei sapori nascosti di Napoli

Nel nuovissimo menù, curato dal talentuoso Chef Marco Ambrosino, ogni piatto è una narrazione, un “varco infuocato” o un “sentiero nascosto” che svela i segreti e le tradizioni culinarie di Napoli, trasformando il pasto in un’esperienza quasi mistica. Ambrosino, con la sua cucina d’autore, riesce a reinterpretare la tradizione napoletana con un tocco contemporaneo, attingendo a ingredienti locali e tecniche innovative.

Il menù si articola in diverse sezioni evocative:

·         I varchi infuocati (il pane tostato): fette di pane tostato che diventano portali mistici per un’esperienza di gusto intensa, quasi mistica. Tra questi, spiccano ‘O Giardino d’e Vergini (con salsa romesco, peschiole e salsa al basilico, che evoca i giardini segreti del Rione Sanità), Il Sorriso della Bella ‘Mbriana (con acciughe, mascarpone, limone e pepe, ispirato alla fata del focolare che protegge la casa e porta fortuna) e Il Sospiro di Maria Longa (sarde affumicate, cipolla infornata e arancia, in ricordo di una figura leggendaria di Forcella legata al quartiere di Forcella).

·         I sentieri nascosti (i pani farciti): panini robusti e ricchi, veri e propri scrigni di sapori che vibrano sotto i sampietrini e nelle leggende sussurrate. Tra le proposte: Il viaggio del Masaniello (con pastrami, cetriolo e cavolo cappuccio, che simboleggia la forza rivoluzionaria del popolo), O’ cuore ‘e Pulcinella (pane cafone con caprino, composta di fichi e prosciutto crudo, che celebra l’iconica maschera napoletana dal cuore grande e dalle mille sfaccettature) e La scia di Caracciolo (pan brioche con uova, pepe, cipollotto e salsa al lime, omaggio all’ammiraglio Francesco Caracciolo e al suo legame indissolubile con il mare di Napoli).

·         Le storie svelate (i piatti): pietanze che sono veri e propri racconti, ispirati a figure leggendarie e luoghi enigmatici che hanno marchiato la città eterna. Da L’Oracolo di Sibilla (humus di ceci, verdure cotte e crude, dressing al miso e sambuco, ispirato alle profezie di Cuma e alla saggezza millenaria della Campania), a Il bacio della Janara (fresella con pomodoro alla brace, feta, cipolla rossa e aneto, che evoca le streghe benevole del folklore campano e il loro tocco misterioso). Si prosegue con Il velo del Cristo (carpaccio di tonno affumicato, finocchio, arance e salsa allo zafferano, in omaggio al celebre capolavoro scultoreo custodito nella Cappella Sansevero) e Lo scrigno del Tasso (insalata di gamberi, radicchio, noci, olive, salsa cocktail e chimichurri, che ricorda il poeta Torquato Tasso e il suo mondo di segreti e passioni). Infine, Il sigillo di San Lorenzo (carne salada, senape, capperi e salsa alla nocciola, in riferimento alla basilica omonima e ai suoi misteri archeologici) e Il morso del Cardinale (roast beef, indivia, pane tostato, salsa caesar e parmigiano, che evoca l’opulenza e gli intrighi delle corti napoletane).

La nuova drink list di Mirko Lamagna: incantesimi da bere

A completare l’offerta gastronomica, il talentuoso bartender gourmet Mirko Lamagna ha ideato una nuova e affascinante drink list, anch’essa intrisa di narrazioni e riferimenti alla cultura napoletana. I cocktail sono veri e propri “incantesimi” che promettono di rapire i sensi, equilibrando sapientemente ingredienti per creare esperienze uniche e memorabili.

Tra le proposte più evocative:

·         Il canto della Janara (Whisky, Sherry, Noce, Pera): avvolgente e oscuro, come un sortilegio benevolo sussurrato tra i vicoli del Sannio. La noce, ingrediente chiave, simboleggia il frutto della terra e della memoria.

·         La maschera di Colapesce (Tequila, Mezcal, Mango, Pasta di Nocciola): un duello teatrale tra mare e fuoco. Il mango, ingrediente chiave, è il frutto inatteso che unisce due mondi, richiamando la leggenda dell’uomo-pesce che emerge dagli abissi per sostenere la città.

·         L’eco delle anime pezzentelle (Rum, Olio di Sakè, Ananas): etereo e profondo, come un respiro che aleggia nel Cimitero delle Fontanelle. Il Sakè, ingrediente chiave, rappresenta il viaggio ultraterreno, un abbraccio ultraterreno tra il rum dei Caraibi e il sakè del Giappone.