CRONACA E ATTUALITÀROMA

Termovalorizzatore, 5 Stelle basta coi No. De Santis: “Sì condizionato”

Antonio De Santis, capogruppo Lista Civica Raggi, rompe il fronte M5S sul termovalorizzatore: “Sì a un impianto ma moderno, Gualtieri sbaglia”

Termovalorizzatore, 5 Stelle basta coi No. De Santis: “Sì condizionato”

Il 16 giugno 2021, Gualtieri dichiarò che il termovalorizzatore è una tecnologia vecchia fuori dalle Direttive dell’Unione Europea e, dunque, non finanziata e finanziabile dal PNRR. A distanza di qualche mese, Gualtieri contraddice sé stesso e si dichiara favorevole all’incenerimento.

La tipologia di impianto proposta dal Sindaco dem, che risale ad almeno 20 anni fa, non è moderna, né tantomeno innovativa, come ampiamente ribadito dalle direttive europee richiamate dallo stesso Gualtieri. Attualmente esistono tecnologie che sfruttano gli infrarossi per fondere il materiale senza emissioni di Co2 e altre ancora da dover valutare attraverso un dibattito serio e concreto.

Un’amministrazione seria e orientata al bene dei cittadini ha il dovere di dare la priorità a un impianto moderno e innovativo che possa sfruttare le nuove tecnologie e che, al contempo, tuteli adeguatamente la salute pubblica.

Il termovalorizzatore non salva le future generazioni

È evidente, a tal proposito, che l’antiquata tipologia di impianto proposta da Gualtieri non ottemperi in alcun modo a tale finalità e non salvaguardi a sufficienza le future generazioni. Lo stesso impianto di Copenaghen a cui si fa riferimento per giustificare la scelta di un inceneritore a Roma appartiene ad una pseudo modernità che, in realtà, simboleggia una forma di arretratezza culturale che non possiamo più permetterci.

La verità, riportata da pochi, è che il governo danese ha già ammesso che incenerire è un errore e ha già provveduto a ridimensionare drasticamente lo stesso impianto di Copenhagen dove già da tempo, verrebbe da dire, non si scia più.

Alla luce di ciò, sarebbe fortemente auspicabile che Gualtieri riveda una scelta che investe il futuro dei nostri figli e non può essere assunta con superficialità, né discussa con approccio manicheo dividendo le parti in quelle del “sì” e quelle del “no”.

Almeno per una volta, occorrerebbe avviare un dibattito scientifico serio e articolato con esperti del settore e lasciare da parte ogni altro tipo di interesse. Non siamo noi a chiederlo Sindaco, ma l’Europa.

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