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Napoli, da Scampia partono le “Ecolimpiadi” di Legambiente: «Qui lo sport è scuola di vita»

Una vera e propria festa di quartiere per promuovere il sano connubio che lega lo sport all’ambiente. Così questa mattina Scampia è stata protagonista della prima tappa del tour delle “Ecolimpiadi”. La campagna nazionale di Legambiente, realizzata con il supporto di Ecopneus e Hines e con la partecipazione di diverse federazioni sportive del Paese, che parte oggi da Napoli, la città candidata per diventare Capitale Europea dello Sport 2026, per arrivare prossimamente anche a Bari, Milano e Roma.

Promuovere inclusione sociale favorendo, allo stesso tempo, una salutare rigenerazione urbana. È questa la mission dell’associazione ambientalista che ha scelto di far partire la “Ecolimpiadi” in un luogo estremamente simbolico di Partenope: lo stadio Antonio Landieri e l’adiacente “Parco dei Cinque Continenti e della non violenza” – partorito grazie al “Progetto Pangea” nato nel 2016 da un all’alleanza di associazioni del territorio – oggi gestito e curato dal circolo La Gru di Legambiente.

Il campo da calcio (dedicato ad una vittima innocente della camorra) dove oggi milita la primavera del Napoli femminile è stato invece solo di recente oggetto di una riqualificazione che ha visto la nascita di un nuovo manto in erba sintetica. Realizzato con gomma riciclata da pneumatici fuori uso, grazie al Comune di Napoli e al “Protocollo contro l’abbandono dei Pneumatici Fuori Uso nella Terra dei fuochi” siglato dal Ministero dell’Ambiente, Prefetture e Comuni di Napoli e Caserta ed Ecopneus.

«Le Ecolimpiadi – spiega Mariateresa Imparato, presidente regionale di Legambiente Campania– partono dal quartiere Scampia, dove da anni le tante associazioni territoriali con azioni di animazione, denuncia e salvaguardia stanno promuovendo un processo di rigenerazione urbana e sociale per un miglioramento della qualità della vita della comunità e dei territori. Qui le mani operose dei volontari seminano, piantano e curano erbe, fiori e alberi, coinvolgono ragazzi nelle scuole calcio e in altre attività sportive. In piena emergenza climatica, crediamo che lo sport possa diventare un importante strumento per diffondere buone pratiche e stili di vita sostenibili, favorendo la formazione di cittadini consapevoli, attenti difensori del clima e del futuro del Pianeta».

Nel corso della giornata – a cui hanno preso parte anche Giorgio Pisano, responsabile sviluppo mercati Ecopneus, il presidente dell’ottava municipalità di Napoli, Nicola Nardella, Filippo Romano, Vice prefetto nella Terra dei Fuochi, Maurizio Cremonini, responsabile nazionale minibasket FIP e Antonio Caliendo, Presidente Comitato Regionale FIP – non sono mancate quindi diverse attività sportive ed ambientali che hanno visto protagonisti circa 100 giovanissimi studenti dell’istituto comprensivo Pertini di Scampia. I quali, grazie all’aiuto di sportivi d’eccezione come la campionessa mondiale di tiro con l’arco Anna Carrasco (testimonial della giornata), nata e cresciuta proprio a Scampia, e le testimonianze di alcune calciatrici del Napoli femminile, si sono cimentati in attività teatrali e sportive, senza tralasciare una tappa per la manutenzione del verde circostante presso “Il Giardino dei cinque continenti e della non violenza”, dove si sono svolte  attività di guerrilla gardening a cura del circolo La Gru e dell’Associazione “I Pollici Verdi”.

Mentre all’interno del campo sportivo è andato in scena uno spettacolo sul tema del verde e della natura a cura del TAN (Teatro Area Nord). Infine il vicinissimo Parco Corto Maltese si è trasformato, per l’occasione, in una sorta di palazzetto dello sport a cielo aperto. Con gli scolari che sono stati coinvolti in attività sportive curate da diverse società del territorio come la Virtus Piscinola, l’Arci Scampia, e l’A.S.D. Arcieri di Napoli. Al termine della giornata non è mancato neanche un omaggio di Legambiente che, con il supporto di Ecopneus e Hines, ha donato ai referenti della municipalità diverse attrezzature per la manutenzione delle aree adiacenti allo Stadio Landieri come decespugliatori, soffiatori e rasaerba.

«Da un punto di vista della municipalità – racconta il presidente del parlamentino di Napoli Nord, Nicola Nardella –  sono molto importanti tutte quelle attrezzature sportive di quartiere, ovvero quei piccoli impianti pubblici che vengono usati dai bambini per poter giocare insieme. Perché lo sport è un asset strategico per i nostri giovani”.  Ma cosa comporterebbe per le periferie della città l’eventuale assegnazione a Napoli del prestigioso riconoscimento di Capitale Europea dello Sport 2026 ?  “Riuscire a vincere – replica Nardella –  significherebbe in qualche modo rimettere in sesto alcune strutture sportive che purtroppo versano in stato di abbandono. E poi potrebbe anche essere d’occasione per costruire impianti ex novo e nuovi spazi verdi all’aperto dove praticare l’attività sportiva».

Al momento, difatti, solo nell’ottava municipalità della città sono almeno 10 le strutture sportive abbandonate e vittime dell’incuria più totale. Luoghi negati ai giovani di un territorio che, nonostante ciò, brulica ugualmente di sport e riscatto. La sola Scampia è infatti da tempo una fucina di campioni che contano numerose medaglie d’oro, alcune anche olimpioniche, in tantissime discipline sportive. Primati che si allargano all’intensissima vivacità sportiva che vive, ed in alcuni casi sopravvive, lungo tutta l’area nord di Napoli.

Un lodevole esempio è la stessa Virtus Piscinola, la società di pallacanestro dell’omonimo quartiere che nei suoi 80 anni di storia ha visto tanti ragazzi partire dal parquet della periferia napoletana per arrivare a calcare persino i palazzetti più prestigiosi del vecchio continente, come sono oggi quelli dell’Eurolega.  Successi e primati su cui è sempre giusto accendere i dovuti riflettori, specialmente se provengono da una terra che per anni è stata additata solo come “covo” della malavita organizzata. Perché, come ricorda l’assessore allo Sport della municipalità Lucio Acciavatti: «L’importanza dello sport è parallela all’istruzione dal momento che crea integrazione sociale e fa crescere i ragazzi».

«Spero che si sia imparata la lezione delle Universiadi 2019 – è l’augurio di Acciavatti, per un eventuale proclamazione di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026 – bisognerebbe avere più attenzioni nelle periferie. Che poi è dove vive la maggior parte dei cittadini. Sono tante le strutture del passato che negli anni sono rimaste vittime dell’incuria. Spero non si perda quest’occasione per investire di più nelle periferie della nostra città. Per le stesse Universiadi ci sono stati soldi per gli impianti non spesi, circa 600mila euro fermi che possono essere utili a queste piccole realtà di periferia, dove lo sport è una scuola di vita a tutti gli effetti».