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Federalberghi, 57 miliardi di consumi turistici nel 2022

Siamo positivi sulla stagione turistica 2023, speriamo che questo sia l’anno del sorpasso rispetto al 2019”. Lo ha detto Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi durante la 73ª assemblea della federazione a Bergamo, che con Brescia è Capitale italiana della Cultura.

Abbiamo un’ottima affluenza del turismo internazionale soprattutto dagli Usa con il dollaro forte e l’amore per il nostro Paese. Quello che ci fa più piacere è che continua a essere altissima la percentuale di italiani che fanno vacanze in Italia. Gli italiani sono il primo mercato e li ringraziamo di questo”, ha spiegato il presidente a una platea fatta di circa 400 albergatori e operatori del settore.

I numeri di Sociometrica

Durante l’evento Federalberghi ha presentato anche lo studio realizzato da Sociometrica, che mette a confronto il modello dell’ospitalità alberghiera con quello delle case vacanza e degli affitti brevi. Obiettivo della ricerca: dimostrare le differenti ricadute economiche dei due business.

Dato principale i 57 miliardi di euro di consumi turistici realizzati nel 2022 nei primi 500 comuni italiani a vocazione turistica, di cui l’88% (50,3 miliardi) relativi a presenze ufficiali e il 12% (6,8 miliardi) connessi a presenze “non osservate”. I pernottamenti non rilevati, che rappresentano il 23,6% dei flussi turistici, generano solo l’11,9% dei consumi e, di conseguenza, un’analoga percentuale nella creazione di ricchezza e di occupazione.

Secondo Sociometrica, l’economia generata dalle presenze ufficiali copre un valore complessivo che riesce a finanziare oltre 1 milione di occupati, mentre l’economia fondata sulle presenze non registrate genera appena 137mila posti di lavoro.

Il maggior contributo che gli alberghi apportano alla crescita dell’occupazione è determinato anche dalla presenza di un’organizzazione aziendale complessa, con figure professionali di varia specializzazione e la capacità di creare e diffondere una molteplicità di interdipendenze economiche che producono occupazione e reddito. Questa capacità moltiplicativa è del tutto scarna nel caso degli affitti brevi, le cui operazioni, quasi sempre, si limitano alla consegna delle chiavi, alla pulizia finale delle camere e alla manutenzione ordinaria.