CRISI UCRAINAESTERO

Biden e Johnson vogliono rovesciare Putin: niente pace, la guerra va avanti

Le ultime notizie della guerra tra Russia e Ucraina. Nonostante un avvicinamento tra le parti, anche i colloqui di Istanbul si sono conclusi con un nulla di fatto: il sentore è che Washington e Londra vogliano che il conflitto vada avanti fino alla caduta di Putin.

Biden e Johnson vogliono rovesciare Putin: niente pace, la guerra va avanti

Due indizi fanno una prova: gli Stati Uniti e il Regno Unito più che per un accordo di pace sembrerebbero fare il tifo per un prosieguo della guerra tra Russia e Ucraina, nella convinzione che la resistenza di Kiev alla fine possa portare alla caduta di Vladimir Putin.

In principio sono state le parole di Joe Biden a far sorgere i primi pensieri: “Putin è un macellaio e un dittatore, non può restare al potere”. Nonostante gli smarcamenti non solo di Emmanuel Macron, ma anche del suo segretario di Stato Antony Blinken, il presidente americano non ha voluto in qualche modo ritrattare le sue parole “esprimevo il mio sdegno”, sottolineando poi di non ritenere che la sua frase possa aver complicato le trattative di pace.

Da quando è iniziata la guerra, la Casa Bianca con una precisione svizzera ogni volta che le trattative diplomatiche hanno fatto dei timidi passi in avanti, puntualmente ha alzato il livello della tensione anche evocando i rischi di attacchi nucleari o chimici.

A fornire il secondo indizio è stato poi Boris Johnson, o meglio il Times che ha rivelato quello che sarebbe il reale pensiero di Downing Street: “La strada più sicura verso una soluzione accettabile è che l’Ucraina prevalga militarmente sulla Russia, l’Occidente non deve farsi sedurre dai discorsi di Mosca su accordi di pace, ma fornire a Kiev gli strumenti per finire il lavoro”.

Del resto un accordo di pace tra Russia e Ucraina in qualche modo andrebbe a rafforzare la posizione di Vladimir Putin, anche se nulla sarà più come prima dopo l’invasione.

Ecco perché a Stati Uniti e Regno Unito potrebbero non dispiacere un prolungamento della guerra, nella convinzione che questa sia la via più percorribile per arrivare al grande obiettivo: far cadere lo “Zar” dal suo trono di Mosca, magari attraverso una congiura intestina.

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