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Al Parlamento di Bruxelles il convegno sul futuro della sanità comune organizzato dalla deputata del Ppe, Luisa Regimenti.

La presidente Metsola: “Tutti i cittadini dovrebbero avere uguale accesso a un’assistenza sanitaria di qualità”

Quando parla con una voce sola l’Europa è più forte, anche nella tutela della salute. L’esigenza di rispondere in maniera univoca e coordinata alle sfide sanitarie è emersa in modo lampante con la pandemia. Quello europeo è stato modello vincente, che può essere esteso per migliorare la qualità della vita dei cittadini dell’Ue. Di questo si è discusso al convegno “La sanità europea del futuro”, organizzato a Bruxelles dall’eurodeputata del Ppe, Luisa Regimenti.

L’europarlamentare di Forza Italia nel maggio scorso ha lanciato un Comitato tecnico scientifico europeo (Ctse) che riunisce oltre duecento medici provenienti da tutta Europa, con lo scopo di dare un contributo alla gestione di eventuali emergenze sanitarie che potrebbero verificarsi in futuro. La prima riunione c’è stata la scorsa estate alla Camera e oggi gli esperti si sono dati appuntamento all’Europarlamento per discutere della medicina di domani. “Il Comitato tecnico scientifico europeo – spiega Regimenti – riunisce le migliori eccellenze del mondo sanitario per proiettarci in una medicina moderna, pronta ed efficiente nell’affrontare le sfide di domani. Questo risultato si potrà raggiungere solo attraverso una politica della salute europea che superi i confini nazionali”. Il Parlamento europeo, aggiunge l’eurodeputata, è quindi “la sede naturale della sanità del futuro”. “La scienza si sta innovando profondamente, con la medicina a distanza, la telemedicina, la medicina digitale, il metaverso. Proprio alla luce di queste grandi innovazioni, che modificano il rapporto medico-paziente, occorre però darsi nuove regole e un rinnovato codice deontologico. Questo – ha concluso Regimenti – può avvenire solo in Europa, perché il malato sappia che ci sono protocolli e farmaci uguali per tutti i Paesi, che varranno gli stessi principi etici in ogni parte dell’Unione, che attraverso una cartella sanitaria unica europea i dati dei pazienti saranno disponibili per tutte le strutture sanitarie Ue”.

Un concetto ribadito in un videomessaggio anche dal presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, e dalla presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, che ha inviato una lettera ai partecipanti. A partecipare ai lavori sono stati, fra gli altri, il capodelegazione di Forza Italia al gruppo Ppe, Fulvio Martusciello, la capodelegazione spagnola al Ppe, Dolors Montserrat, il presidente nazionale dell’ordine dei medici, Filippo Anelli e il presidente dell’ordine dei medici di Roma, Antonio Magi. Le battaglie per un’assistenza sanitaria più equa
“Il coronavirus ha devastato l’Europa ma fortunatamente l’Ue ha avuto la grande capacità di unire le proprie forze e sconfiggere una malattia sconosciuta, un nemico invisibile. Dobbiamo trarre una lezione importante da questo: uniti si può vincere si può guardare con maggiore serenità al futuro. Bisogna puntare su un maggiore coordinamento europeo a livello scientifico, organizzativo e di ricerca”, è l’appello di Tajani, che ha ricordato come il Ppe abbia chiesto di istituire un centro di ricerca dedicato a Marie Curie per battere malattie come il cancro o l’Alzheimer. “L’Europa – ha sottolineato -metta insieme strumenti economici e scientifici per rispondere ad una delle grandi esigenze dei nostri cittadini: la qualità della vita”.

“Il nostro Parlamento è sempre stato un grande sostenitore di un maggiore coinvolgimento dell’Unione europea in politica sanitaria. Tutti i cittadini dovrebbero avere uguale accesso a un’assistenza sanitaria di qualità e l’Ue dovrebbe contribuire a rendere questo una realtà”, ha detto la presidente Metsola. “Nel novembre 2020, – ha aggiunto – la Commissione europea ha presentato una serie di proposte per costruire un’Unione sanitaria europea forte e per rendere l’UE più preparata a prevenire, prepararsi e rispondere alle minacce per la salute, proposte in parte formulate sulla base di quello che abbiamo vissuto durante la pandemia”.
Anche il Parlamento europeo, ha sottolineato ancora la presidente, ha istituito due commissioni speciali, quella per la lotta al cancro, patologia che uccide ogni anno 1,3 milioni di europei, e quella sul Covid. “La politica sanitaria – ha affermato – è una priorità per noi, e sicuramente si può fare di più. Ma ogni soluzione ha un prezzo”. E, ha aggiunto, “dobbiamo verificare che i nostri bilanci siano adeguati. Solidarietà e coordinamento vanno di pari passo”.