CRONACA E ATTUALITÀESTEROITALIA

“A libro paga” per far da sponda al Qatar a Bruxelles

Nell’inchiesta Ue/Qatar, gli inquirenti belgi stanno lavorando, tra le altre, all’ipotesi che alcuni europarlamentari possano essere stati messi “a libro paga” per favorire l’emirato arabo. Sarebbe questo un fronte degli accertamenti nell’indagine che ha portato all’arresto della vicepresidente destituita Eva Kaili e dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri. In seguito a un ordine di investigazione europeo, i magistrati milanesi hanno disposto una serie di perquisizioni eseguite dalla Guardia di finanza. 

Sulla base dell’ordine di investigazione europeo, una sorta di richiesta di rogatoria, il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale, nell’ambito dell’indagine in capo ai magistrati belgi, ha disposto perquisizioni nei giorni scorsi, eseguite dalla sezione di polizia giudiziaria della Gdf, nell’abitazione di Calusco d’Adda (Bergamo) di Antonio Panzeri e famiglia (trovati 17mila euro in contanti), in un ufficio a Milano e nella casa di Abbiategrasso, nel Milanese, di Francesco Giorgi, compagno di Kaili ed ex assistente di Panzeri. Nella casa di Giorgi c’erano le chiavi di una cassetta di sicurezza nella quale, poi, gli investigatori hanno trovato 20mila euro in contanti. Nelle perquisizioni sono stati sequestrati anche alcuni orologi, oltre a dispositivi informatici e telefoni che saranno analizzati.

Sono in corso anche accertamenti bancari su sette conti (aperti in sette banche diverse) riferibili alla famiglia Panzeri, a Giorgi e a Luca Visentini, segretario generale della confederazione internazionale dei sindacati, arrestato il 9 dicembre assieme agli altri e poi, però, rilasciato su cauzione. Intanto, da quanto si è saputo, l’ipotesi su cui lavorano gli inquirenti belgi è che alcuni europarlamentari, aldilà delle persone su cui già si è concentrata l’inchiesta con gli arresti, siano stati .

Panzeri e Giorgi resteranno in carcere per almeno un mese – L’ex eurodeputato Antonio Panzeri e Francesco Giorgi resteranno ancora in carcere per almeno un mese. E’ quanto hanno deciso i giudici della camera di Consiglio del Tribunale di Bruxelles al termine della prima udienza sul Qatargate. Per il quarto fermato, Niccolò Figà Alamanca è stato invece disposto il regime di sorveglianza elettronica che gli permette di uscire dal carcere. Lo riferisce il legale di Giorgi sentito dall’Ansa. Per quanto riguarda Eva Kaili la decisione è stata rinviata, su richiesta della stessa ex vicepresidente del Pe, al 22 dicembre prossimo. Tra un mese i quattro dovranno comparire di nuovo in tribunale.