CRONACA E ATTUALITÀESTERO

Tutti a piedi: si ferma l’industria dell’auto in Europa. Anche questo è Grande Reset

Immaginate un’Europa senza automobili, camion e moto. Sembra il sogno di Greta Thunberg. Beh, pare che questo sogno (incubo per alcuni) stia diventando realtà. Ad esempio la Honda, la nota casa automobilistica giapponese, non consegnerà più pezzi di ricambio e motori in Europa, come avverte un allarmato camionista su Twitter.

Qual é la causa, la guerra o il Covid? O tutte e due? In realtà. come ben sappiamo, la crisi dei componenti non è certo una cosa nuova e la prima conseguenza sono stati i licenziamenti.

Sia il Covid prima, che ora la guerra stanno cambiando (in peggio) il mercato dell’automobili in Europa. E questo lo si capisce scorrendo i titoli dei siti di news. Perché si già in epoca Covid si parlava di questo ora la crisi ucraina aggrava la situazione.

Questo è evidente in Germania. Dove, a causa della guerra, non arrivano i cablaggi per auto di marca Volkswagen e Audi, in quanto il materiale proviene proprio dall’Ucraina. Per questo gli stabilimenti tedeschi di Zwickau (dove si assemblano 1.200 auto elettriche al giorno) e di Dresda sono stati fermati.

Gli stabilimenti BMW che si fermeranno saranno quelli di Monaco e Dingolfing, entrambi in Germania; lo stabilimento MINI di Oxford, in Inghilterra; la fabbrica di motori BMW di Steyr, in Austria.. Non si fermeranno invece gli stabilimenti BMW negli Stati Uniti, in Cina e in Messico per via di fornitori diversi. Ovviamente fermi tutti gli stabilimenti nella Federazione Russa.

Resteremo tutti a piedi? La cosa non pare fantascientifica. E sembra, parlando da complottisti, parte del famigerato Great Reset. Una qualcosa che riguarda soprattutto Europa e Russia mentre per ora i due grandi contendennti americano e cinese ne stanno fuori. L’unico in Europa che pare aver capito la fregatura è il presidente francese Emmanuel Macron, che aveva cercato di non fermare la produzione di Renault in Russia. Ma le polemiche dei giorni scorsi hanno indotto ieri il colosso dell’auto ad adeguarsi alle “sanzioni”.

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