ITALIASMART CITY E AMBIENTE

Quali sono le principali applicazioni IoT per le città intelligenti

Alcune applicazioni di Internet of Things (IoT), ovvero le tecnologie in grado di estendere agli oggetti del mondo reale la capacità di raccogliere, elaborare e scambiare dati in rete tipiche dei computer, si riferiscono alle smart city, le città intelligenti e iperconnesse. Tra le soluzioni di IoT accreditate, ad esempio, dal rapporto ICity Rank di Forum PA, che stila ogni anno la classifica dei Comuni più digitali, rientrano illuminazione pubblica, rete semaforica e infomobilità, sistemi di raccolta dei rifiuti, gestione del verde. Non sono ovviamente le uniche applicazioni rese possibili dall’IoT al servizio delle smart city, ma certamente quelle al momento più rilevanti sul nostro territorio. Vediamo, di seguito, qualche esempio che arriva da nord e da sud del Belpaese.

Illuminazione pubblica, il caso Milano

Prima ancora di diventare smart, il sistema di illuminazione di molte città italiane in questi anni è stato interessato dalla sostituzione del vecchio parco luci con i moderni LED. Il caso di Milano, in tal senso, ha fatto scuola, visto che il capoluogo lombardo aveva varato un Piano finalizzato all’efficientamento energetico già nel 2014. Da allora, si legge sul sito di A2A a cui è stato assegnato il compito dell’ammodernamento, sono stati all’incirca 136 mila i punti di luce pubblica cambiati che, nel loro insieme, erano all’origine di un consumo annuo di elettricità pari a 114 milioni di Kwh. I nuovi sistemi adesso assicurano, oltre a un risparmio energetico superiore al 50%, una riduzione di 23 tonnellate di emissioni di CO2. In più – ed è qui che entrano in campo le funzionalità di analisi e controllo tipiche dell’IoT – adesso la gestione avanzata dell’illuminazione permette di monitorare il funzionamento di ogni dispositivo, rilevando da remoto anomalie ed eventuali picchi energetici.

IoT e smart city: i semafori a Verona

Sul versante degli impianti semaforici resi “intelligenti” grazie all’Internet of Things, una menzione particolare va al Comune di Verona. Anche in questo caso, come per quello di Milano, la soluzione risale a qualche anno fa. Nel 2018, infatti, la città scaligera ha dato vita a un progetto denominato “Vai 118” (Viabilità assistita intelligente) che ha installato nei 160 semafori del capoluogo un sistema per far scattare il verde quando a 100 metri di distanza transitano le ambulanze in codice rosso. L’esito immediato di maggiore tempestività per gli interventi sanitari, fin dall’origine era già aperto alle implementazioni successive, in particolare come snodo IoT con cui monitorare il traffico e le infrastrutture di viabilità. Il progetto iniziale, perciò, aveva già in nuce ulteriori evoluzioni verso l’informazione all’utenza e il road pricing, cioè il pagamento automatico per chi circola in determinate zone.

La raccolta rifiuti “virtuosa” di Bitetto

Bitetto, paese di circa 12 mila abitanti in provincia di Bari, è stato nominato nel 2020 Comune “a zero rifiuti”, poiché è riuscito ad aumentare in 4 anni la quota di rifiuti differenziati e riciclabili dal 16,67% al 78,32%. Un incremento incentivato dal programma europeo Re-Think Waste che si è tradotto nel modello KAYT (Know-as-you-throw, conosci quello che butti). Il modello si è avvalso, oltre che di una campagna a carattere motivazionale e meritocratico, di tecnologia con identificazione a radiofrequenza RFID associata ai bidoni della raccolta differenziata. Il successo dell’iniziativa è derivato dal fatto che la scansione del codice presente sul contenitore e il trasferimento dei dati in una banca dati centralizzata ha permesso di calcolare tariffe personalizzate in base al volume dei rifiuti prodotti. Con il risultato che i cittadini più “virtuosi”, a cui si devono cioè meno rifiuti, sono stati premiati con tariffe più basse.

Firenze smart city grazie allo IoT per i parchi

Firenze, infine, si segnala per essere uno dei capoluoghi più avanzati d’Italia nella gestione del verde pubblico. Nel suo pacchetto smart green è stata prevista ad esempio l’installazione in due parchi cittadini di irrigatori intelligenti in grado di misurare temperatura, umidità del suolo e bagnatura, facendo così risparmiare fino al 30% di acqua ogni anno. Ma questa azione non è isolata. Si inserisce da un lato nella mappatura interattiva del verde pubblico, dall’altro in una vera e propria Smart City Control Room che comprende controllo del traffico, dei semafori, dell’illuminazione, della sorveglianza, della raccolta dei rifiuti e della pulizia delle strade. Un utilizzo talmente esteso di una rete IoT federata fra le diverse utility che è stato fra i motivi trainanti del suo primo posto nella più recente classifica di ICity Rank. Ancora una volta, la patria di Dante si è confermata il Comune più digitale d’Italia.

Nei prossimi mesi l’Osservatorio Internet of Things, uno dei vari ambiti di ricerca presidiati dalla School of Management del Politecnico di Milano, proporrà diversi appuntamenti per fare il punto sulle tecnologie e i trend legati al mondo IoT.