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Nuoto, il grande pasticcio. A luglio Mondiali a Budapest. E Roma?

Una brutta notizia per Roma. La Fina, federazione mondiale di nuoto, ha annunciato una edizione speciale dei Mondiali di nuoto nel 2022, da tenersi a Budapest dal 18 giugno al 3 luglio. Voi direte: bene, ma cosa c’entra con Roma? C’azzecca, invece, perché ad agosto (11-21) nell’agenda del Foro Italico di Roma ci sono gli Europei. Un evento fortemente voluto dalla sindaca Virginia Raggi dopo i famosi dissapori con Giovanni Malagò, la quale aveva trovato un automatico interlocutore in Paolo Barelli, onorevole e capogruppo di Forza Italia, presidente della Federnuoto italiano e acerrimo rivale politico/sportivo del presidente del Coni.

Peraltro dopo le ufficializzate di questi Mondiali, a Roma si disputa anche di solito il tradizionale Sette Colli (15-17 luglio), valevole anche come campionati italiani. Danno e beffa, quindi: perché è evidente che gli atleti stranieri, quelli europei, daranno priorità – come preparazione e interesse – alla prima manifestazione. E, per i nuotatori italiani, fare Mondiali prima e gli Assoluti poi è quasi inverosimile. Pensando agli Europei il mese successivo.

Ma come è potuta accadere una cosa del genere? È una palese conseguenza di quanto accaduto questo week end a Francoforte, dov’era in programma il congresso straordinario della Len, la federazione europea di cui era n. 1 proprio Barelli. Il quale ha visto sfiduciato se stesso e il suo gruppo dirigente (92 voti a 8) con una nuova elezione che ha premiato il portoghese Silva.

E proprio a quest’ultimo toccherà risolvere questa patata bollente, nel senso che due competizioni così importanti, a distanza di un mese, non fanno bene al nuoto. E, nel nostro caso, neppure a Roma. Ma proprio no.

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