ESTEROITALIASPORT

Italia-Inghilterra a Napoli, si temono scontri

Attesi i tifosi del West Ham gemellati con la Lazio rivale della tifoseria partenopea

Ad appena una settimana di distanza dal vergognoso assalto degli ultras tedeschi dell’Eintracht Francoforte – mischiati a quelli dell’Atalanta – al suo Centro Storico, Napoli teme di rivedere presto nuove scene di guerriglia urbana. A destare preoccupazione questa volta è la presenza sul territorio di , arrivati in occasione della sfida tra Italia Inghilterra, valevole per le qualificazioni a Euro 2024 e che si giocherà giovedì 23 marzo proprio allo stadio Maradona.

Saranno in tutto 2500 i tifosi inglesi che dovrebbero entrare nell’impianto di Fuorigrotta: tra questi potrebbero nascondersi i più estremisti supporters degli Hammers, che in realtà hanno già iniziato a creare tensioni in occasione del derby tra Lazio e Roma. Gli hooligans del West Ham sono da sempre gemellati con il tifo organizzato biancoceleste, e durante gli scontri con i tifosi giallorossi fuori lo stadio Olimpico un agente di polizia è stato ferito alla testa.

Se la prefettura di Napoli – «Monitoriamo la situazione e lo faremo in maniera approfondita con la polizia inglese, la situazione è in evoluzione minuto per minuto», le parole del prefetto Claudio Palomba – sta impiegando tutte le proprie energie per evitare che la situazione non si riscaldi, degenerando nuovamente nei fatti di mercoledì scorso se non peggio, pare sia a causa di un brutto precedente. Gli ultras di Napoli e West Ham sono infatti già venute a contatto nell’agosto 2009, a Londra. Sulla panchina degli inglesi sedeva Gianfranco Zola e quella partita valeva un amichevole trofeo “Bobby Moore”.

Dopo la gara, gli Irons – questo il nome del gruppo di tifosi degli Hammers protagonista della vicenda – attesero il pubblico azzurro all’esterno del Boleyn Ground, demolito nel 2016, per presentargli il conto dopo aver cantato a squarciagola per tutta la durata dell’incontro, toccando il picco massimo al momento del gol di Fabio Quagliarella. Solo l’intervento della polizia inglese – rigorosamente a cavallo – riuscì a evitare il peggio, scortando faticosamente i tifosi napoletani nella metro di Upton Park dopo diversi gavettoni di birra e lanci di pietre da parte degli hooligans.

Dopo quasi quattordici anni, a Napoli si teme una “vendetta” degli ultras del West Ham. Non ci sarebbe da meravigliarsi: negli anni Settanta e Ottanta gli stadi inglesi sono stati terrorizzati dalla presenza dell’Inter City Firm, una firm – termine inglese che indica i gruppi organizzati di tifosi più estremisti e violenti – legata proprio agli Hammers. «Congratulations, You have just met the I.C.F.». Tradotto: «Congratulazioni, avete appena incontrato l’Inter City Firm», era la firma che erano soliti lasciare sui bigliettini recapitati ai tifosi avversari dopo gli scontri. E le violenze non sono passate di moda: da quando il West Ham gioca allo Stadio Olimpico di Londra, ci sono risse quasi ad ogni partita, sia fuori che dentro l’impianto, e addirittura anche tra gli stessi tifosi di casa.

Al di là del precedente, non va dimenticato un fattore fondamentale quando si parla di ultras: i legami tra tifoserie organizzate. Quella del West Ham è storicamente legata a quella della Lazio, e gli scontri tra napoletani e laziali sono ormai una costante di ogni campionato. Basti ricordare, tra i tanti episodi, le violenze del novembre 2021 che portarono all’arresto di cinque napoletani e all’emissione di vari daspo.

Intanto, i cittadini napoletani sperano in un’organizzazione più efficace di quella che una settimana fa non è riuscita a impedire che gruppi di criminali devastassero il Centro Storico. Le rassicurazioni arrivate dal tavolo tecnico con le forze dell’ordine, la polizia municipale di Napoli e l’assessore comunale alla sicurezza Antonio De Jesu, questa volta non bastano.