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Draghi e Speranza citati in giudizio per atti illegittimi su obbligo vaccinale e Super Green Pass al Tribunale di Roma

L’iniziativa è del Partito Libertario per fare dichiarare l’illiceità costituzionale e sotto il profilo del diritto europeo della dichiarazione dello stato di emergenza, del Green pass rafforzato e dell’obbligo di vaccinazione

Mentre il nuovo decreto del governo Draghi che introduce l’obbligo vaccinale per gli over 50 veniva pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il Partito Libertario depositava al Tribunale di Roma l’atto di citazione con ricorso d’urgenza contro il Presidente del Consiglio, il Consiglio dei Ministri e il Ministro della Salute «per fare dichiarare l’illiceità costituzionale e sotto il profilo del diritto europeo della dichiarazione dello stato di emergenza, del Green pass rafforzato e dell’obbligo vaccinale».

«Con questo atto – si legge nel comunicato – si praticano le strade giuridiche più aggiornate e innovative in materia di illeceità costituzionale, secondo un orientamento giurisprudenziale recentissimamente ribadito dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite, orientamento che consente, insieme all’invocazione della violazione del diritto eurounitario, di evitare la strettoia dell’elevazione della questione di costituzionalità, al fine di fare dichiarare immediatamente l’illegalità degli atti impugnati».

Con questa azione si intende denunciare «la persecuzione del gruppo sociale “non vaccinati”, in atto da mesi da parte dei vertici istituzionali e dei mass-media filo-governativi, ai sensi dell’art. 7 dello Statuto della Corte Penale Internazionale, il quale include tali persecuzioni tra i “Crimini contro l’umanità”. Si è sottolineata l’illegalità dell’attuale dichiarazione di stato di emergenza per scadenza dei termini ultimi, stante anche la dichiarata rivendicazione del governo del potere, del tutto abusivo, di proclamare stati di emergenza a piacere, al di fuori di alcuna previsione costituzionale o normativa». E ancora si intende denunciare «l’illegalità del meccanismo estorsivo, per il quale si sottraggono diritti umani e fondamentali ai cittadini, per poi graziosamente “restituirglieli” per il caso che accettino di vaccinarsi, anche contro coscienza e volontà, subendo la minaccia».

«Si è denunciata la ripetuta violazione del principio di uguaglianza e di non discriminazione, nonché la totale assenza dei presupposti previsti dalla stessa Corte Costituzionale, per potersi procedere all’obbligo vaccinale, stante l’inefficacia dimostrata dei vaccini e la grande quantità di reazioni avverse denunciate al sistema dell’eurovigilanza», si legge ancora nel comunicato. È stato, inoltre, sottolineato che «anche solo i 16 morti, di cui l’Aifa ha riconosciuto la correlazione vaccinale, sono sufficienti a negare legittimità giuridica e morale a qualsiasi costrizione vaccinale, di fatto o formale. La necessità di prescrizione medica, prevista per questi vaccini, contrasta radicalmente con l’idea stessa che essi possano essere resi obbligatori, così come si sono lamentate le numerose violazioni dei principio del cosiddetto “consenso informato”, che, per la precisione, è “consenso libero e informato”, quando questa “libertà” di coscienza è sistematicamente violata dal sistema di minacce posto in essere dai decreti legge impugnati e, in particolare, dal meccanismo del Green pass rafforzato».

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