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Covid, cambia tutto: le nuove linee guida su vaccini, categorie a rischio e farmaci

L’Oms sottolinea che «le attuali varianti del virus di Covid-19 tendono a causare malattie meno gravi» e puntualizza come questo sia dovuto a due aspetti fondamentali: i livelli di immunità più elevati e le vaccinazioni portate avanti in questi ultimi anni. Due elementi che portano a «minori rischi di patologie gravi e morte per la maggior parte dei pazienti». L’Organizzazione mondiale della sanità, poi, ha diffuso un aggiornamento delle linee guida per il trattamento dell’infezione da Sars-CoV-2, e ha rivisto le stime sul rischio di finire in ospedale per Covid. Questo, spiega l’agenzia ginevrina, aiuterà gli operatori sanitari a «identificare i soggetti a rischio ricovero alto, moderato o basso e a personalizzare le terapie secondo le linee guida Oms».La difesa dei fragili e il vademecum sui vacciniIntanto c’è una nuova circolare del ministero della Salute, rivolta alle Regioni, per spingere le vaccinazioni anti-Covid, estendendole in tutti i presidi possibili, anche gli ospedali, a supporto delle persone più fragili. A firmarla il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, oggi ‘in diretta’ – apponendo una firma digitale – durante il convegno “La vaccinazione in farmacia”, promosso oggi a Roma da Federfarma Lazio in collaborazione con Fortune Italia e con il patrocinio del Consiglio regionale del Lazio. La circolare invita dunque le Regioni a prevedere la vaccinazione Covid per i soggetti fragili là dove si trovano, ovvero nelle strutture ospedaliere. «Sono loro oggi a rischiare di più» ha sottolineato Vaia.

Chi è ad alto rischio? Sono le persone immunodepresse, che rimangono a rischio più elevato se contraggono il COVID-19 e hanno un tasso di ospedalizzazione stimato del 6%. Nella categoria a rischio moderato rientrano, invece, le persone di età superiore a 65 anni, quelle con condizioni come obesità, diabete e/o condizioni croniche tra cui broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattie renali o epatiche, cancro, persone con disabilità e quelle con comorbilità di malattie croniche sono a rischio moderato, con un tasso di ospedalizzazione stimato del 3%. A rischio basso, invece, tutto il resto della popolazione e che ha un rischio di ricovero ospedaliero (0,5%). La maggior parte delle persone è a basso rischio

L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda l’uso del farmaco antivirale nirmatrelvir-ritonavir per i pazienti con Covid-19 non grave a rischio elevato e moderato di ricovero ospedaliero, mentre si sconsiglia l’uso di remdesivir e molnupiravir per i pazienti non gravi a rischio moderato e basso di ricovero. E’ stata anche espressa una forte raccomandazione contro l’uso di ivermectina per i pazienti con Covid-19 non grave, con un avvertimento contro l’uso in pazienti con covid-19 grave o critico, eccetto nei trial clinici. Gli esperti sottolineano che queste nuove indicazioni riflettono i cambiamenti nella virulenza e trasmissibilità delle varianti di SARS-CoV-2, insieme alle modifiche nell’immunità legate alle vaccinazioni globali, che hanno ridotto il rischio di base di malattie gravi e decessi per la maggior parte dei pazienti con covid-19 non grave.