CRONACA E ATTUALITÀPALERMO

Aron è morto nella notte

Non ce l’ha fatta il cane bruciato vivo a Piazza Croci

Nonostante le cure in una clinica veterinaria, è morto stanotte. L’uomo di 46 anni che gli ha dato fuoco è stato denunciato, ma è libero, e il suo gesto violento ha suscitato molta rabbia e l’intervento di animalisti e di tanti cittadini, tanto da lanciare diverse petizioni per chiedere giustizia.

La storia dell’animale, attaccato ad un palo e arso vivo, ha fatto rapidamente il giro d’Italia e diverse associazioni si sono mobilitate. Era arrivato nella clinica in condizioni molto gravi e non c’erano molte possibilità che potesse salvarsi a dispetto di tutti gli sforzi. Una storia che ricorda quella di Leone, il gatto scuoiato vivo in provincia di Salerno prima di Natale e che anche lui non è sopravvissuto alle terribili ferite.L’uomo che è stato denunciato, come aveva raccontato PalermoToday, ha rischiato il linciaggio e sono dovuti intervenire poliziotti e carabinieri: avrebbe tentato altre volte di fare del male ad altri cani. I proprietari del casolare in cui aveva trovato rifugio ieri hanno deciso di murarne l’ingresso.

Il consigliere comunale della Dc, Viviana Raja scrive: “Aron è morto. Dopo atroci sofferenze inflitte da un uomo è andato via. Ora vogliamo giustizia, la pena per chi uccide un animale va dai due mesi ai due anni. Troppo lieve. Serve rivedere la legge, la crudeltà verso gli animali è un chiaro segno di problemi sociali e relazionali, collegata alla violenza contro altri uomini. I cittadini ci chiedono di fare qualcosa in merito, purtroppo sfugge dalle nostre competenze. Noi possiamo continuare a lavorare per gli animali fornendo a Palermo tutti i regolamenti sul benessere animale di cui è sprovvista. Il nostro impegno andrà in quella direzione”.

Per il consigliere di Fratelli d’Italia Teresa Leto si tratta di “un gesto di estrema crudeltà perpetrato contro un essere vivente e questo barbaro crimine non può restare inosservato, e l’autore, attualmente libero, rappresenta una minaccia per la comunità. Come sottolineato da Papa Francesco ‘chi non ama gli animali non ama neanche i bambini’. Questo vile e brutale atto non solo offende la sensibilità umana, ma riflette anche una pericolosa mancanza di rispetto per la vita: gli animali vanno rispettati, protetti e amati come membri della nostra società. Chiediamo al sindaco di assumere un ruolo attivo in questo caso, costituendoci parte civile e insistendo sull’inasprimento delle sanzioni contro coloro che si macchiano di maltrattamenti animali. E’ imperativo promuovere campagne di sensibilizzazione per educare la comunità sui diritti degli animali e sulle conseguenze legali dei loro maltrattamenti. I diritti riconosciuti agli animali misurano il grado di civiltà di una società. Non possiamo tollerare atti di barbarie come quello subito da Aron e insisteremo affinché la giustizia sia fatta e si adottino misure concrete per prevenire futuri episodi simili”.

Sulla vicenda interviene anche l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali ed ambiente) che si occupa di tutela legale degli animali: “Inanzitutto vogliamo ringraziare la Lav di Palermo e nazionale per l’impegno profuso in questi giorni a favore del povero Aron ed ovviamente i ringraziamenti vanno anche ai veterinari ed al personale della clinica palermitana dove è stato ricoverato Aron che fino all’ultimo hanno tentato di salvarlo nonostante le sue condizioni fisiche fossero gravemente minate anche negli organi vitali, ma sopratutto non vogliamo né possiamo dimenticare quello che è successo: con la morte di Aron finirà anche il circo mediatico nato attorno a questo caso e chiedamo che sia fatta giustizia, che l’aguzzino di Aron non possa far del male ad altri animali o uomini e che in attesa del giusto processo sia messo in sicurezza in modo che non possa nuocere. Infine ma non da ultimo chediamo al Governo un decreto immediato che porti le pene fino a 10 anni di carcere per chi commette reati cosi efferati contro gli animali”.