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A Verona la prima scuola di moda dove la formazione è personalizzata

Oltre 250 studenti formati all’anno con il 91% che, entro un anno dal diploma, trova occupazione nel mondo del lavoro. Sono solo alcuni dei numeri della scuola di moda e comunicazione veronese Moodart, 18 classi all’anno e un corpo docente formato da 60 professionisti, che propone un approccio innovativo basato sul modello esperienziale “studia, impara, sperimenta, viaggia e lavora”. Dal 2011, anno della sua fondazione, a capo del progetto in qualità di amministratore delegato e direttrice della scuola c’è Elisa Sorrentino, che dallo scoppio della pandemia ha colto la sfida di reinventare la formazione nel settore moda spingendo l’acceleratore sul digitale. Le abbiamo chiesto quali saranno i possibili scenari per l’industria e su quali asset bisognerà puntare per formare i talenti di domani.

Da circa 2 anni, inoltre, Moodart fa parte di Fondazione San Nicolò, importante realtà nel mondo dell’alta formazione, dell’istruzione e della formazione professionale.

Quando nasce la scuola?

L’istituto nasce nel 2011 in un piccolo ufficio in co-working con un cellulare, un computer Mac e tanti sogni. L’idea è stata quella di creare una nostra nicchia e concentrarsi solo sulle professioni della comunicazione per la moda, con un approccio pratico ed esperienziale che riconoscesse e sviluppasse le qualità degli studenti.

In cosa si differenzia il vostro approccio didattico?

Siamo una boutique school: partiamo dal presupposto che ogni individuo sia unico e prendiamo in considerazione i suoi desideri, le sue aspirazioni e potenzialità fin dal primo incontro con lo studente. Abbiamo 250 studenti formati all’anno l’anno e li conosciamo tutti per nome. Per questo riusciamo a progettare strade di crescita “su misura”. L’approccio, fin dal primissimo corso, è quello di una formazione esperienziale. Studio e pensiero da una parte e saper fare dall’altra in un rapporto di scambio continuo. Tutti i corsi prevedono esercitazioni, attività pratiche in laboratorio, project work con aziende del settore, visite aziendali e workshop all’estero. Tante le occasioni di incontro con il mercato, attraverso i progetti e gli incontri dove leader e manager dialogano con i nostri ragazzi. Penso che ispirare le nuove generazioni possa generare un enorme valore nel business e nella società, innescando un circolo virtuoso.

Leggo che il suo motto è “studia, impara, sperimenta, viaggia e lavora”: in cosa consiste?

La nostra grande responsabilità è quella di dare ai ragazzi strumenti concreti che non solo li aiutino a crescere come professionisti, ma anche come persone. Dobbiamo preparare i giovani a professioni che oggi ancora non esistono e solo una formazione esperienziale può fare la differenza. Partiamo con il fornire loro solide basi culturali multidisciplinari, cercando di spronarli al ragionamento e a porsi le giuste domande. Inoltre organizziamo quante più esperienze possibili: incontri, progetti, lavori di gruppo, manifestazioni culturali.  Incentivare la loro sete di crescita attraverso la partecipazione a corsi che apparentemente non hanno nulla a che fare con il proprio percorso di studi come il teatro, la poesia, l’arte, per stimolare la curiosità. In tal senso, tutte le lezioni, le esperienze e i viaggi, sono pensati per offrire loro strumenti di crescita personale.

Cosa comprende oggi la vostra offerta formativa? 

Si tratta di un’offerta formativa inclusiva perché all’interno della nostre proposte chiunque sia interessato ad approfondire le sue competenze nell’ambito della comunicazione per la moda lo può fare trovando il percorso adatto qualunque sia il punto di partenza. I corsi biennali sono rivolti a ragazzi neodiplomati provenienti da qualsiasi indirizzo che vogliono prepararsi al mondo del lavoro e prevedono una formazione “a T”: competenze trasversali il primo anno e più specifiche (con tanta pratica) il secondo. Gli indirizzi sono: Fashion Styling, Visual Merchandising, Creative Content Creation, Fashion Communication & Events, Visual Communication & Animation Design (un corso che prevede grafica, 3d modeling, realtà aumentata e virtuale).

Un’altra proposta post diploma è il nuovo percorso triennale in Fashion Communication, un percorso con un approccio più accademico che riunisce competenze culturali e operative. Per chi è già nel mondo del lavoro, ma in un settore diverso da quello della moda, e ha sempre voluto lavorare in questo settore ci sono i corsi advanced che durano 9 mesi e partono da una preparazione base per poi fornire competenze specifiche. Tra questi: Filmmaking e Video Production, Visual Merchandising, Social Media for Fashion e Fashion Make Up. Infine ci sono i nostri Master dedicati a laureati, laureandi o a persone che hanno già un background nella moda: Fashion Styling & Art Direction, Fashion Photography, Fashion Communication & Events, Fashion Communication & Omnichannel Experience.

Come funzionano i workshop?

I workshop all’estero sono esperienze uniche che consentono ai ragazzi di vivere momenti straordinari e accedere a reali possibilità. A New York, ad esempio, i ragazzi realizzano un vero editoriale commissionato da un magazine internazionale che viene ideato e costruito in classe in Italia per poi essere realizzato a New York. Durante la realizzazione di questo lavoro gli studenti si confrontano con tutti gli addetti ai lavori del settore, in Italia e all’estero. L’editoriale viene poi pubblicato con i nomi dei ragazzi che hanno partecipato al progetto. Anche tutti gli altri workshop sono organizzati con lo scopo di creare opportunità e far vivere emozioni nelle capitali della moda e dell’innovazione. Londra, Parigi, Los Angeles, Lisbona, Berlino sono solo alcune delle città che hanno ospitato i nostri workshop e per il futuro immaginiamo di aggiungere mete dove c’è un forte fermento creativo come Tokyo, Seoul e Singapore.

Quali sono oggi le nuove professioni della moda? Quali i settori più richiesti dal mercato?

Sostenibilità, digitale e innovazione sono le parole d’ordine. La sostenibilità è certamente un tema importante che richiede  figure specializzate in grado di portare all’interno delle aziende cultura e strumenti per la trasformazione di materiali e processi. Altro tema importante è l’esperienza del cliente, non solo nel settore moda. La capacità di gestire la comunicazione omnicanale per far vivere un viaggio emozionante in tutti i momenti in cui il cliente entra in contatto con il brand è fondamentale. I negozi online richiedono competenze più approfondite e gli store fisici si stanno trasformando da luoghi di vendita a contenitori di storie. In questa direzione, l’uso del digitale (realtà aumentata e virtuale, 3d animation) avrà certamente delle ottime opportunità di crescita. A Moodart abbiamo colto questa sfida aprendo uno hub creativo nel centro di Verona, uno spazio ibrido tra showroom, concept store, magazine e aula di scuola, dove giovani designer e aziende incontrano la creatività dei nostri studenti di comunicazione; uno spazio per permettere ai nostri ragazzi di sperimentare e contaminarsi e alle aziende di essere lette e raccontate da menti giovani e fresche.

Come è cambiato il modo di fare formazione dallo scoppio del Covid?

Certamente, la pandemia ha messo tutti a dura prova ma allo stesso tempo è stata un’opportunità. Si pensi al digitale, entrato prepotentemente nel mondo della scuola, che ha aperto nuovi scenari permettendo ora una formazione più inclusiva. Detto questo, la presenza e la possibilità di condividere spazi, sorrisi ed energia ha un immenso valore nel percorso di crescita e di formazione ed è un aspetto al quale certamente non vogliamo rinunciare. Inoltre c’è da considerare il fatto che il mondo del lavoro dopo la pandemia è destinato a cambiare in maniera molto veloce: molte figure professionali dovranno riqualificarsi e acquisire nuove competenze e ci sarà l’assoluta necessità di programmi di formazione specifici e in linea con la richiesta di lavori altamente qualificati e con le esigenze di un mercato in rapida evoluzione.

Progetti e investimenti futuri?

Ho la fortuna di lavorare con un gruppo di persone straordinarie che, nonostante le difficoltà, nell’ultimo anno è riuscito a realizzare tanti nuovi progetti. A breve presenteremo il nuovo comitato scientifico che vedrà al suo interno nomi d’eccellenza del mercato della moda e della comunicazione che ci aiuteranno a creare percorsi sempre più stimolanti, innovativi ed efficaci.  Inoltre stiamo progettando dei nuovi spazi per la sede che comprenderanno anche una bellissima novità: un asilo per accogliere i bambini delle nostre collaboratrici. Siamo una scuola al 90% formata da donne e ritengo che il tema della gestione della maternità sia fondamentale. Le idee sono sempre tante, amo il mio lavoro e guardo al futuro con ottimismo ed energia.

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