Maria Grazia Chiuri torna da Fendi: è la nuova direttrice creativa

Si è appena conclusa una stagione di debutti, ma il sistema della moda non rallenta. È di pochi minuti fa – le 14 in punto del 14 ottobre – l’annuncio, preceduto da mesi di ipotesi e supposizioni, di Maria Grazia Chiuri alla direzione creativa di Fendi, dopo i successi al botteghino di Dior, la maison da cui era uscita a giugno, cui sono seguiti pochi mesi appena di meritato riposo dedicati alla gestione del Teatro della Cometa. E invece si riparte. Chiuri succede a Silvia Venturini Fendi, figlia di Anna e nipote di Adele, colei che cento anni fa fondó la maison. Non è il primo estraneo alla famiglia ad essere coinvolto nella direzione creativa – si pensi al sempiterno Karl Lagerfeld e a Kim Jones, il cui mandato non è stato particolarmente felice – ma è la prima donna, e questo è un aspetto nodale.
Fendi infatti è un gineceo: un hub di potere femminile, ben prima che questo diventasse un facile slogan all’uso mercataro o a favor di storytelling; un sistema estetico nel quale l’immagine voluttuosa della donna è l’esatto opposto della oggettificazione. Altro aspetto importante: la romanità, quel non so che sbruffone e orgogliosamente esibizionista, di materico e opulento, quella consapevolezza sorniona che historia magistra, che è parte del fascino di Fendi e che ci vuole un romano vero o d’adozione per catturare a dovere. Maria Grazia Chiuri è di origini pugliesi, ma il suo imprinting professionale è impastato della materia culturale dell’Urbe. I primi passi li ha proprio mossi da Fendi. Questa nomina, dunque, chiude il cerchio, rassicura. Non è rischiosa, non sorprende, ma di certo Chiuri ha lo status e la visione per rendere onore ad una istituzione di tale vibrante possanza.