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DELOITTE BECCATA A USARE CHAT GPT PER UN REPORT: CITAZIONI E BIBLIOGRAFIA INESISTENTI

Conceptually, ChatGPT is an AI chatbot or artificial intelligence that can communicate through messages with humans naturally.

L’intelligenza artificiale può causare danni a un intero Paese. È quello che è successo in Australia e che ha visto protagonista la multinazionale Deloitte, azienda britannica di servizi di consulenza e di revisione, una tra le più grandi al mondo del suo settore per fatturato e numero di dipendenti. In questo caso però Deloitte è andata incontro ad una figuraccia.

Una consulenza ben retribuita

Era stata infatti incaricata dal dipartimento per l’Occupazione e le relazioni sul Lavoro di redigere un report sul quadro tecnico che il governo australiano usa per automatizzare le sanzioni legate al sistema di welfare del paese. In pratica il report avrebbe dovuto valutare un sistema informatico per l’individuazione di dichiarazioni mendaci nelle richieste di aiuti statali. Costo della consulenza per i contribuenti: 400mila euro.

Una salassata che ha portato per giunta a un risultato scadente. Il vicedirettore dell’area di diritto sanitario all’Università di Sydney Chris Rudge ha osservato una lunga lista di errori e inesattezze contenute nel report. Tra queste c’erano diversi riferimenti a lavori di Lisa Burton Crawford, professoressa alla facoltà di giurisprudenza della stessa università. Lavori in realtà mai esistiti. Non solo.

Era presente anche una citazione falsa collegata a una sentenza della giudice federale Jennifer Davies. E qual era il motivo di questa sequela di errori?

“Abbiamo usato Chat GPT”

La stessa Deloitte ha ammesso di aver redatto il documento con il supporto dell’intelligenza artificiale Gpt-4o di OpenAI. Come spesso accade l’intelligenza artificiale prima illude e poi si ritorce contro: errori, ripetizioni e invenzioni di sana pianta condiscono fiumi di parole che solo all’apparenza di persone ingenue sembrano partorite da mente umana.

Dopo la figuraccia “una nuova versione del rapporto è stata caricata sul sito web del dipartimento e presenta oltre una dozzina di cancellazioni di riferimenti e note a piè di pagina inesistenti, una bibliografia riscritta e correzioni di numerosi errori tipografici”, riferisce l’Australian Financial Review.

Da parte sua Deloitte non si è presa nemmeno la briga di pubblicare un comunica stampa di scuse, ma si è limitata a far sapere che: “Gli aggiornamenti apportati non hanno alcun impatto o effetto sul contenuto sostanziale, sui risultati e sulle raccomandazioni del rapporto”. La multinazionale rimborserà il Governo australiano per l’errore, anche se solo parzialmente. La domanda è: quanti report di questa importanza vengono redatti con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, conditi da errori grossolani senza che nessuno se ne accorga?