Come sarà eletto il nuovo Papa

Chi succederà a Papa Francesco? La lista dei “papabili” è già pronta ma a decidere il nome sarà l’esito del Conclave. Dalle lacrime per la scomparsa di Bergoglio, morto questa mattina alle 7.35 nella sua camera da letto a Santa Marta, all’attesa per la fumata bianca. Molti dei fedeli che si sono radunati a San Pietro rimarranno al cospetto del “cupolone” osservando la canna fumaria che li avviserà della scelta. Se la fumata sarà nera bisognerà avere ancora pazienza. Se il fumo che si alzerà sarà bianco mancherà pochissimo per conoscere il nome del prossimo Pontefice.
Le regole del Conclave
L’arrivo a Roma dei cardinali elettori, la messa nella basilica di San Pietro prima dell’ingresso nella cappella Sistina e l’«extra omnes» che dà ufficialmente il via alle elezioni. Il conclave, la cui etimologia è ovviamente latina – da ‘cum clave’ cioè (chiuso) ‘a chiave’ – è il rito che da secoli accompagna la ‘nascita’ dei nuovi Papi, dalle votazioni sotto lo sguardo degli affreschi di Michelangelo fino all’iconica fumata bianca che precede il tradizionale ‘habemus papam’.
Quando inizia
Prima dell’inizio del conclave, che avviene nella Cappella Sistina, i luoghi del Vaticano in cui avviene il rito vengono preparati appositamente. Viene montata la “stufa” responsabile della fumata celebrativa. Poi ci sono misure rigorose che servono per garantire la segretezza delle deliberazioni, per esempio viene fatta una bonifica che escluda la presenza di qualsiasi dispositivo elettronico di comunicazione. I cardinali rimangono in Vaticano finché un Papa non è eletto: l’alloggio avviene nella Domus Sanctae Marthae.
Cerimonia iniziale e messa
Dopo la messa “Pro Eligendo Romano Pontifice”, a cui partecipano tutti i cardinali, elettori e non elettori, i cardinali elettori si riuniscono nella Cappella Paolina. Subito dopo parte una processione solenne che si dirige verso la Cappella Sistina. Una volta arrivati all’interno tutti i cardinali prestano uno speciale giuramento: promettono di rispettare le procedure del rito e di mantenere il segreto su tutto ciò che riguarda l’elezione.
Come funziona la votazione
La votazione che porterà a eleggere il Papa funziona attraverso degli scrutini segreti. Ogni cardinale scrive il nome del candidato prescelto su una scheda su cui c’è scritto “Eligo in Summum Pontificem“. Perché l’elezione sia valida un candidato deve ottenere una maggioranza qualificata dei due terzi dei voti. Può succedere che il rito duri molto tempo, perché tutto dipende dal nome che è in vantaggio alle prime votazioni e se esiste o meno un accordo su quel nome.
Può succedere che dopo diverse votazioni nessun candidato raggiunga il quorum necessario, a quel punto è possibile che si scelga di fare un ballottaggio, che avverrà tra i due cardinali più votati nell’ultimo scrutinio.
La fumata Bianca e annuncio ufficiale
Quando dalle votazioni emerge un nome che diventa man mano più votato, come se i cardinali trovassero un consenso comune attorno a quel nome, l’elezione si fa più vicina. La sessione di voto che raggiunge la maggioranza necessaria sarà l’ultima e definitiva: le schede verranno bruciate nella stufa all’interno della Cappella Sistina e per comunicare la notizia all’esterno in modo istantaneo quel fumo verrà reso bianco. La fumata bianca è un momento iconico della storia vaticana e viene ripreso dai media e dalle TV di tutto il mondo.
La scelta del nome
Dopo l’elezione il nuovo Papa deve accettare formalmente l’incarico. A quel punto sarà divenuto Papa e potrà scegliere il proprio nome. A questo punto uno dei cardinali annuncia affacciato su Piazza San Pietro l’avvenuta scelta con la formula “Habemus Papam”. Solo in quel momento il nuovo Papa fa la sua prima apparizione pubblica, affacciandosi su Piazza San Pietro che di norma è gremita di fedeli.